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Posts Tagged ‘lievito kayser’

La pioggia battente ci costringe in casa, l’orto rimane addietro ma che possiamo farci… dobbiamo prenderla con filosofia… Già son contento di essere riuscito a mettere al sicuro 5 ballette di paglia, che quest’estate mi assicureranno pacciamatura a volontà per i miei pomodori, i meloni e gli alberi da frutto.

Intanto, il troppo tempo a disposizione si traduce in ricerche eccessive sull’internet, e quando si trovano siti come questi

http://panepizza.blogspot.com/2007/04/focaccine-alla-birra-con-pasta-madre-di.html

http://ovosodo.blogspot.com/2007/07/ma-che-lievito-del-kaiser-questo.html

poi non si può non tentare la sperimentazione…

lievito-kayser

ed ecco il mio barattolone al secondo giorno…

Questa è la ricetta:

1° giorno: 50 g d’acqua e 50 g di farina integrale, mescolare e mettere in un barattolo coperto con una garza od uno straccio; riporre l barattolo in un luogo caldo (25°C) per 24 ore.

2° giorno: aggiungere altri 100 g d’acqua e 100 g di farina manitoba (?), più 20 g di zucchero bianco. Coprire nuovamente con una garza e riporre al caldo per altre 24 ore.

3° giorno: aggiungere 200 g d’acqua e 200 g di farina manitoba, riporre, coperto, al caldo per altre 12 ore; adesso è pronto per essere usato.

La dose è circa 150-180 g di questa pastella per ogni 500 g di farina, diminuendo di conseguenza l’acqua della ricetta perchè questo lievito è costituito per lo più, appunto, d’acqua.

Dicono sia abbastanza matematico che venga, si mantiene per circa 8 giorni in frigo, in un barattolo ermetico grande a sufficienza per ospitare l’aumento di volume della pastella; ogni volta che lo si usa o che lo si rinfresca (se passano gli 8 giorni senza che sia stato utilizzato) si deve ripetere il passagio del 3° giorno (resurrezione?).  Se inacidisce troppo si aggiunge un cucchiaino di miele.

E’ importante, quando lo si usa, prevedere un luuungo tempo di lievitazione, 4-5 ore. Ma tanto io, quando faccio il pane, molto spesso faccio lievitare overnight

Già dopodomani probabilmente avrete l’esito della prima panificazione.

Andrea scripsit.

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